venerdì 21 gennaio 2022


 

QUANDO NELLA CHIESA TACCIONI I PROFETI (Enzo Bianchi)

Quando tacciono i profeti, non si apre più la possibilità di una parola nuova, non c’è più la parresìa di un giudizio sul mondo e sulla chiesa, e si verifica di conseguenza una grande sterilità tra i cristiani.
Ma è la stessa vita della chiesa che ha imparato oggi a modellarsi molto sull’efficacia mondana delle istituzioni. Noi viviamo in una chiesa che, in un certo senso, funziona bene, oggi; ma funziona più come una macchina che come la vita. Una chiesa in cui si perdono troppe energie per far funzionare la macchina. Una chiesa che è piena di istituzioni, di consigli, di uffici, di comitati vari che finiscono per soffocare la vera forza del cristianesimo, e cioè la forza della profezia. C’è troppa attenzione per gli apparati e quindi poco spazio allo Spirito Santo, troppo attivismo e quindi poco spazio all’ascolto del Signore, troppe parole ecclesiastiche e quindi poco spazio alla Parola. Il popolo cristiano deve essere un popolo profetico, e solo se rimane un popolo profetico è possibile che nascano anche dei profeti che si fanno portavoce di Dio in mezzo al popolo. Tutto ciò manca, e si vede bene nella mancanza di creatività che denunciamo, e si vede soprattutto nella povertà del nostro dialogo con il mondo: non abbiamo più una parola efficace. Parole tante, sì; una parola efficace, no! Abbiamo tutti nostalgia della poetica nel linguaggio e nell’opera dei cristiani, di una poetica della fede, e quindi di una chiesa bella, di comunità belle, di cristiani belli che destino gli sguardi di chi non è chiuso alle trasparenze della bellezza.
Enzo Bianchi, Ricominciare. Nell’anima, nella chiesa, nel mondo.


 


LA PROFEZIA DEI LIBRI E LA PROFEZIA DELLA VITA

4,20καὶ πτύξας[1] τὸ βιβλίον ποδοὺς τῷ πηρέτῃ ἐκάθισεν· 

καὶ πάντων ⸂οἱ ὀφθαλμοὶ ἐν τῇ συναγωγῇ ἦσαν ἀτενίζοντες αὐτῷ.

Lc4,20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. 

Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui.

4,21ἤρξατο δὲ λέγειν πρὸς αὐτοὺς ὅτι Σήμερον πεπλήρωται γραφὴ αὕτη ἐν τοῖς ὠσὶν μῶν.

21Allora cominciò a dire loro: "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato".


La mia attenzione si ferma sui versetti 20 e 21, dove è scritto che Gesù, dopo aver letto il testo di Isaia, chiude il libro e comincia a dire:

"Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato".

Letteralmente:

"Oggi si è compiuta la Scrittura quella nelle vostre orecchie”.

Gesù è la parola fatta carne che chiude il tempo della profezia, quella scritta nei libri. La chiude perché la porta a compimento.

Potremmo anche dire così:

Si chiude il tempo della profezia che si legge nei libri e si apre, nell’oggi, la profezia che si vede con gli occhi.

I segni inequivocabili che dicono che la Parola di Dio annunciata dai Profeti è compiuta sono tutti caratterizzati da un forte senso di vitalità.

  • -         Un vangelo per i poveri
  • -         Prigionieri che tornano liberi
  • -         Ciechi che tornano a vedere
  • -         Persone umiliate e oppresse che tornano a vivere.
  • -         Un anno di grazia: cioè un tempo caratterizzato dalla gratuità.

Cfr. Anche la risposta di Gesù ai discepoli inviati da Giovanni il Battista: andate a riferire che voi vedere….

In altre parole… il Vangelo quando si compie nell’oggi delle persone, della chiesa, della storia… è generativo di vita buona, vita bella, vita libera. Mi piace questo volto di Dio che libera e salva e che fa ripartire la vita. Il Vangelo è liberante e non… pesante.

Possiamo ricordare le parole di Gesù ai guardiani della religione: Guai a voi dottori della Legge che caricate sulle spalle della gente pesi che voi…[2](Lc 11,46).

Senza questo compimento vitale nell’oggi, la Parola, la Profezia rimane incompiuta, esercizio letterario, parole e parole che si ripetono senza generare vita.

Sento forte per me questo senso di unità tra la Parola del Vangelo di sempre e l’oggi della vita. La sfida, la conversione per me sta qui.

Concludo con alcune parole di Enzo Bianchi: «Servono uomini e donne che narrino con la loro esistenza che la vita cristiana è buona».



[1] πτύσσω ripiegare (v.), distinto da "ἑλίσσω" (arrotolare)... forse dipende dalla dimensione della "pergamena"??

[2] 46Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!

Un tempo per sostare un tempo per ascoltare

Un tempo per sostare,  un tempo per ascoltare Lectio Divina estiva al Monastero della Santa Croce di Campese Anche quest’estate, il Monaster...