«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?» (Lc 12,54)
”Pur salvaguardando le istanze della non clericalizzazione dei laici e del riconoscimento dei diversi ministeri liturgici, e ferma restando un’unica presidenza eucaristica nella liturgia della Parola e del pane e del vino, sia prevista la possibilità, regolata o normata dal vescovo, a chi è riconosciuto portatore del dono della parola, di esprimere la qualità profetica del popolo di Dio con interventi partecipativi all'omelia. In futuro si farà un’esperienza sempre più ordinaria di assemblea in cui vi sarà un uomo o una donna che, sotto la presidenza del presbitero, possa intervenire con una parola di annuncio, testimonianza, esortazione, consolazione. È ciò che già avviene in molti movimenti e comunità, ma che andrà ordinato e valorizzato contro ogni abuso. Così si costruirà con chiarezza una liturgia sinodale”.
(E. Bianchi, Una liturgia viva per una chiesa viva, Edizioni Qjqaion, Comunità di Bose, Magnano, 2018, pp. 19-20)
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