giovedì 24 novembre 2022

Lettura icona Zaccheo e il Sicomoro - prof. Giovanni Mezzalira

 

Lettura icona Zaccheo e il Sicomoro - prof. Giovanni Mezzalira

 «Zaccheo corse avanti e salì su un sicomoro»

Domenica 4 dicembre 2022 ore 9.00

Presso il Monastero di Santa Croce di Campese

Il Maestro iconografo Prof. Giovanni Mezzalira ci aiuterà a leggere l’icona da lui scritta per l’Associazione IL SICOMORO ODV che ha la sua sede proprio nel Monastero.

Si raccomanda la puntualità. Grazie.

 

Giovanni Mezzalira, nato a Milano nel 1949, vive e lavora a Bressanvido (VI). Dopo aver esercitato la professione di architetto, dal 1984 si dedica completamente all’arte sacra dell’icona. In questi anni ha realizzato molte opere destinate al culto in chiese, monasteri e cappelle private.

Tiene corsi di iconografia teorica e pratica da molti anni, in particolare presso la scuola di Iconografia San Luca a Padova e presso la scuola di Iconografia dell’Abbazia di Maguzzano.

Tiene frequenti contatti con altre esperienze di iconografia contemporanee in particolare con maestri iconografi russi cercando in tal modo di collaborare alla creazione di una sensibilità verso quella particolare arte sacra che l’Oriente Cristiano ha felicemente conservato nei suoi fondamenti teologici.



Associazione IL SICOMORO ODV - Siamo un gruppo di battezzati, una piccola fraternità che desidera vivere una esperienza di chiesa ispirandosi agli insegnamenti di papa Francesco, ospiti in alcuni locali del Monastero di Santa Croce di Campese, un sobborgo di Bassano del Grappa (VI).

Altre info: ilsicomoroodv.blogspot.com


Lettura icona Zaccheo e il Sicomoro - prof. Giovanni Mezzalira

 «Zaccheo corse avanti e salì su un sicomoro»

Domenica 4 dicembre 2022 ore 9.00

Presso il Monastero di Santa Croce di Campese

Il Maestro iconografo Prof. Giovanni Mezzalira ci aiuterà a leggere l’icona da lui scritta per l’Associazione IL SICOMORO ODV che ha la sua sede proprio nel Monastero.

Si raccomanda la puntualità. Grazie.

 

Giovanni Mezzalira, nato a Milano nel 1949, vive e lavora a Bressanvido (VI). Dopo aver esercitato la professione di architetto, dal 1984 si dedica completamente all’arte sacra dell’icona. In questi anni ha realizzato molte opere destinate al culto in chiese, monasteri e cappelle private.

Tiene corsi di iconografia teorica e pratica da molti anni, in particolare presso la scuola di Iconografia San Luca a Padova e presso la scuola di Iconografia dell’Abbazia di Maguzzano.

Tiene frequenti contatti con altre esperienze di iconografia contemporanee in particolare con maestri iconografi russi cercando in tal modo di collaborare alla creazione di una sensibilità verso quella particolare arte sacra che l’Oriente Cristiano ha felicemente conservato nei suoi fondamenti teologici.



Associazione IL SICOMORO ODV - Siamo un gruppo di battezzati, una piccola fraternità che desidera vivere una esperienza di chiesa ispirandosi agli insegnamenti di papa Francesco, ospiti in alcuni locali del Monastero di Santa Croce di Campese, un sobborgo di Bassano del Grappa (VI).

Altre info: ilsicomoroodv.blogspot.com


mercoledì 16 novembre 2022

 


GIOVANI IN FUGA DALLE PARROCCHIE

 

Mi ha sempre impressionato un detto di un padre della Chiesa del IV secolo, che parlando ai preti li interrogava: “Voi vi chiedete come mai i giovani crescendo si allontanino dalla Chiesa? Ma è naturale: e come nella caccia la volpe, dove i cani che non l’hanno vista, primo poi si stancano, rinunciano, e tornano a casa; mentre quei pochi che hanno visto la volpe proseguiranno la loro caccia fin in fondo”.

Ecco, il problema è far vedere la volpe giovani, far loro conoscere Gesù Cristo. Poi il resto, compreso l’agire etico, viene da sé. Ma se non sussiste il fondamento della fede, dell’amore e della conoscenza di Cristo, come può avere saldezza e verità un’etica che appare solo un insieme di norme che si possono ritrovare anche altrove? “. 

Enzo Bianchi, Ricominciare.

mercoledì 2 novembre 2022

 

DIO E' GRANDE!



Dal Vangelo secondo Luca (13,18-21)

18"A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? 19È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami".

20E disse ancora: "A che cosa posso paragonare il regno di Dio? 21È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata".

Se ci chiedessimo che immagine abbiamo di Dio, ognuno risponderebbe probabilmente in maniera personale. Però ci sono alcuni tratti che ci hanno insegnato fin da piccoli, che forse restano costanti. Uno di questi che Dio è GRANDE. Tutta la sfilata degli "onni" (potente, sciente, presente...), solidamente supportata da secoli di riflessione teologica, ha spostato Dio "in alto" e, parallelamente, l'ha reso grande, grandissimo. Praticamente ingombrante. Se tutto ciò è sicuramente segno di una meditazione seria, a livello ecclesiale e personale, tuttavia nasce un problema: uno così, chi lo invita a casa sua? Facciamo fatica a invitare quattro o cinque persone a cena, perché non abbiamo un tavolo abbastanza grande: uno GRANDE come Dio chi riesce ad invitarlo nella sua vita? Non è un po' troppo GRANDE? Dove potrebbe trovare spazio? Il vangelo ci presenta un Dio piccolo, piccolissimo. Praticamente tascabile. Un seme, un pizzico di lievito, nulla più. Piccolo di dimensioni, ma con dentro una energia infinita capace di generare e rigenerare la vita. La grandezza di Dio non sta nel suo ingombro, ma nelle sue potenzialità. Che, tradotto, significa che la grandezza dell'amore (quello vero, quello che vince la morte) non risiede nell'appariscenza o nella visibilità pubblica, ma nel silenzioso e tenace crescere della speranza. Così si propaga il Regno di Dio. Per questo è inarrestabile; è come la polvere, sottile, impalpabile, ma che si infila dappertutto. Certo, noi restiamo abbagliati e confusi dai grandi segni di male: enormi eventi, terribili, certo… ma sterili, perché incapaci di generare vita. Il male non fa eco: l'amore, come la speranza, divampa. Così è l'amore di Dio, e l'amore dell'uomo, così grande da essere tascabile. La fede ci dà uno sguardo profondo che ci permette di riconoscerlo.

Nel silenzio cerca di fare attenzione al “seme” che oggi è stato seminato nel terreno di questa tua giornata.

Carcere: qualche numero al 31 marzo 2024

  “Vieni qui, frate lupo” Qualche numero al 31 marzo 2024 Elaborazione da Fonte: Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - Uff...