Una parola dagli alberi: tre giorni di ascolto, silenzio e condivisione
In occasione della festa di San Benedetto da Norcia, fondatore del monachesimo occidentale e patrono d’Europa, si è tenuto presso il Monastero della Santa Croce di Campese (VI) l’incontro biblico dal titolo “Una parola dagli alberi”, promosso dall’associazione Il Sicomoro ODV. Tre giornate di ascolto della Parola, vissute in un clima di preghiera, silenzio e comunione fraterna, che hanno coinvolto numerosi partecipanti provenienti da diverse regioni.
A guidare il percorso è stato fratel Moreno Pollon, eremita del Piccoloeremo di Tredozio, nell’Appennino tosco-romagnolo, dove da oltre venticinque anni vive un’esperienza monastica semplice e profonda. Con passione e competenza, fratel Moreno ci ha accompagnati nella scoperta del “Vangelo degli alberi”, conducendoci attraverso alcune pagine bibliche in cui gli alberi diventano segni, simboli e parole vive.
Abbiamo meditato su testi come la parabola del fico sterile, le querce di Mamre e il tamerisco di Abramo, fino a raggiungere i grandi archetipi dell’albero della vita e dell’albero della conoscenza del bene e del male, custoditi nel libro della Genesi. Un viaggio nel cuore delle Scritture, dove ogni albero diventa occasione per interrogarci sul senso profondo della nostra vita e sul nostro rapporto con la Creazione.
Il programma ha alternato momenti di riflessione comunitaria, spazi di silenzio personale e occasioni di condivisione fraterna, senza trascurare la gioia della tavola e della convivialità, vissute all’interno del monastero o nel verde del giardino. La presenza di giovani, famiglie e persone di tutte le età ha arricchito ulteriormente l’incontro, favorendo uno scambio autentico tra generazioni ed esperienze spirituali diverse.
A conclusione del percorso, nella mattinata di domenica 13 luglio, dopo l’Eucaristia e la meditazione sul Vangelo del buon Samaritano, è stato piantato un fico al centro del giardino dei semplici, nel piccolo brolo del monastero. Un gesto simbolico e concreto, memoria viva di questi giorni e segno di un cammino che continua.
Come ha ricordato fratel Moreno: “La Parola, come un seme, ha bisogno di terra buona. Ma anche di tempo, cura e fiducia. Come un albero, porta frutto quando affonda le sue radici in profondità e si lascia accarezzare dal vento dello Spirito”.
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