martedì 15 febbraio 2022

 

UN SORSO DI PAROLA E DI PAROLE
 

Campese. Stanza del silenzio del monastero: lavabo in marmo del 1600

 

Conosciamo tutti il sollievo che ci prende quando, durante un’escursione, affaticati dal cammino, incontriamo una fontanella alla quale abbeverarci. Basta un sorso… e poi… via, si riprende il cammino. L’acqua che gorgoglia con la sua musica, acqua che toglie la sete, acqua che rinfresca la fronte e le lava mani, acqua che rigenera. Il pellegrino, il viandante lo sanno bene: è sufficiente un sorso… e poi si riparte: il solito ritmo di passi, a volte particolarmente incalzante e tenace, ma con una nuova energia che ormai invade l’anima.

Con la parola di Dio è la stessa cosa. Una breve sosta, una parola: quella quotidiana, quella di cui abbiamo bisogno per la giornata di oggi. Per tanti, quella della liturgia del giorno. Come un sorso di vita… per poi riprendere il cammino. Di’ soltanto una parola… e io sarò salvato.

E anche nella preghiera: poche parole. Anzi, meglio una soltanto: Abba! Padre!

 

Evangelo secondo Matteo 6,5-8

5 Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6 Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

7 Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. 8 Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.


Colui che ha sete è lieto di bere, ma non si rattrista perché non riesce a prosciugare la fonte. È meglio che la fonte soddisfi la tua sete, piuttosto che la sete esaurisca la fonte. Non avere l’impudenza di voler prendere in un sol colpo ciò che non può essere prelevato se non a più riprese, e non allontanarti da ciò che potresti ricevere solo un po’ alla volta.

Sant’Efrem il Siro (306-373)

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