Liturgia: la sfida del linguaggio e dei linguaggi
Purtroppo, siamo stati educati a preoccuparci di assicurare
alla liturgia posture ieratiche, gesti solenni, tratti spettacolari da corte
imperiale, più che di fare della liturgia un’azione umanissima, come fece Gesù
nella sua vita terrena.
La qualità cristiana di un'assemblea, e quindi della liturgia
che essa celebra, è data dalla sua conformità all'umanità di Gesù, umanità con
cui egli ha glorificato Dio e ha reso l'uomo capace di essere più umano. Così
la liturgia saprà parlare all'uomo, alla donna contemporanea che la celebra e
vi si accosta. E per giungere a tale eloquenza, una liturgia viva dovrà essere
capace di interrogarsi anche sulla sfida dell'imprescindibile mediazione del
linguaggio e dei linguaggi: perché si riscontrano difficoltà crescenti
nell'elaborazione di traduzioni dei testi liturgici e nella loro ricezione da
parte delle chiese locali? Va detto con franchezza: il non riuscire a imboccare
una via verso una liturgia che si esprima nella lingua viva di oggi è
mortificante!
(E. Bianchi, Una liturgia viva per una chiesa viva,
Edizioni Qjqaion, Comunità di Bose, Magnano, 2018)
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