Il sacrificio del tempio e il pane della tavola
Quando Gesù raduna attorno a sé la comunità messianica e le
dà tutto ciò che è necessario alla sua vita, non parte dal servizio sacrificale
della grande liturgia del tempio ... Il suo riferimento è un contesto domestico
e la cerchia ristretta della fraternità. Il tipo di assemblea alla
quale Gesù ha pensato non è detto che necessariamente debba prendere posto in
una casa e in una sala da pranzo, ma è comunque sempre destinata a conservare
l'immagine coinvolgente di una famiglia ... Per il suo memoriale, il Signore ha
scelto la struttura vivente (Gestalt) del pasto familiare di festa, una
liturgia che è guidata dal padre di famiglia e che assume forme che non
dipendono più dal culto principale del tempio, ma si ricollegano a un contesto
informale e più vicino alla vita. Se queste forme assurgono qui alla santità di
una celebrazione (zur heiligen Feier), è attraverso dei semplici,
elementari atti di culto, che non si allontanano molto da quelli dell'esistenza
normale in questo mondo. Questo nuovo punto di partenza mette in rilevo, nel
culto instaurato da Gesù, una tendenza alla quale dobbiamo accordare
particolare attenzione.
H. Kahlefeld, citato in G. Boselli, Il senso umano della
liturgia, Edizioni Qiqajon, Comunità di Bose, pp. 12-13.
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