La riforma liturgica è irreversibile
La riforma liturgica del Vaticano II ha riportato nella
liturgia la lingua viva, e questo è uno di quegli elementi ormai
irrinunciabili, che hanno fatto dire a papa Francesco che "la riforma
liturgica è irreversibile". Tuttavia oggi, a più di mezzo secolo di
distanza, le condizioni culturali e il livello medio di conoscenza delle verità
di fede cristiana degli uomini e delle donne che compongono le nostre assemblee
liturgiche, le trasformazioni e a ben guardare anche l'impoverimento del
linguaggio e del vocabolario comune della fede, ci spingono o forse ci
impongono di essere particolarmente vigili non solo sul linguaggio e il
vocabolario, ma anche sulle immagini e sulle figure che le nostre liturgie
utilizzano. Vigilanti nel senso di non dare
mai per scontato che esse parlino sempre e comunque alla nostra gente. Nel linguaggio e nel vocabolario si gioca gran parte dell'umanità della liturgia
G. Boselli, Il senso umano della liturgia, Edizioni Qiqajon,
comunità di Bose, pp. 15.
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