ABECEDARIO LITURGICO - «OSANNA!»
OSTA
Osanna (latino «osanna», Koinè «ὡσαννά», hōsanná) deriva dall'ebraico הושענא "Hoshana", col significato
di aiutaci, salvaci, ed è la forma abbreviata dell'aramaico hôšî‘â-nā הושע נא, che significa "salvaci (riscattaci),
Salvatore".
È una parola usata in alcuni canti di lode, in particolare in occasione della
Domenica delle Palme. Ha origini ebraiche. Secondo la narrazione evangelica,
mentre Gesù entra a Gerusalemme, la folla grida: "Osanna al Figlio di
Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi
altissimi!" (Matteo 21,9).
Osanna viene spesso considerata una dichiarazione di lode, simile
ad alleluia, ma è in realtà un'invocazione di salvezza. Le
radici ebraiche di questa parola si trovano nel Salmo 118,25:
אָנָּ֣א יְ֭הוָה הוֹשִׁ֘יעָ֥ה נָּ֑א אָֽנָּ֥א יְ֝הוָ֗ה הַצְלִ֘יחָ֥ה נָּֽא
Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!
che significa: "Deh, o Dio, soccorrici ora".
Le radici ebraiche yasha ("liberare/salvare")
ed anna ("pregare, implorare") si combinano per
formare la parola "Osanna". Letteralmente, Osanna significa
"Ti imploriamo di salvarci!" o "per favore, liberaci!"
Dunque, mentre Gesù percorreva Gerusalemme a dorso di asina, le folle avevano
perfettamente ragione a gridare "Osanna!" Stavano riconoscendo Gesù
come loro Messia, come si evince dal titolo "Figlio di Davide". La
loro era un'invocazione di salvezza e una presa di coscienza che Gesù è il
Salvatore.
In seguito, quel giorno, Gesù si trovava nel tempio, ed i bambini presenti
tornarono ad urlare, "Osanna al Figlio di Davide!" (Matteo 21,14-14).
14Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi,
ed egli li guarì. 15Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedendo
le meraviglie che aveva fatto e i fanciulli che acclamavano nel tempio:
"Osanna al figlio di Davide!", si sdegnarono, e
gli dissero: "Non senti quello che dicono costoro?". Gesù rispose
loro: "Sì! Non avete mai letto:
Dalla bocca di
bambini e di lattanti
hai tratto per te una lode?".
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